top of page

I cacciatori solitari e il Lupo della montagna- cap 3

DI MARCO GIACOSA



SECONDO GIORNO LUPI MANNARI


Il giorno dopo ci alzammo col sole già alto e ci guardammo intorno. Un filo di luce penetrava da un buco coperto di frasche d'albero .Uscimmo e davanti a noi vidimo un enorme albero. Io presi un ramo, una roccia appuntita e intrecciai il tutto formando un'ascia. Iniziai a colpire qualche piccolo albero lì intorno. Fede andò a caccia ma appena partito sentimmo un ululato. Ci nascondemmo nella grotta e dopo qualche secondo passò di lì un lupo. Non era un lupo qualunque. Un pelo folto li ricopriva la schiena ,due occhi grandi e arancioni erano ai lati del suo muso che ringhiava. Il lupo si reggeva su due zampe allungate e si guardava intorno annusando. Noi trattenevamo il respiro e sentivamo i nostri cuori pulsare velocemente. Il lupo si guardò in torno e dopo se ne andò, noi, dopo un'ora andammo a caccia. Riuscimmo a catturare quattro lepri. Era evidente: eravamo migliorati un sacco. Mi continuavo a chiedere perché un lupo mannaro poteva essersi trasformato di giorno. Forse non era un mannaro ma solo un lupo Ehm… diverso. Non che mi sorprendesse, eravamo stati risucchiati da un portale in una specie di dimensione super stranissima, e non sapevamo cosa avremmo incontrato.

Lasciammo la nostra base al suo destino e ci addentrammo nella foresta.

Dopo un'ora di cammino sentimmo un fruscio, sempre più forte, ci arrampicammo su un albero, il fruscio non si fermava, da un cespuglio volò un biglietto. Diceva:

DENTI AGUZZI NELLA SUA BOCCA

SONO GUAI SE SOLO TI TOCCA

SE TI VEDE SEI NEI GUAI SCAPPA

O MORIRAI.

Cos'è?

Onestamente avrei preferito non rispondere, ma forse rispondendo avremmo avuto qualche indizio prezioso. Iniziammo a tagliare qualche tronco per farci una casa sull'albero. Dopo cinque ore avevamo costruito una casa con palizzate intorno all'albero: bella e grande. Si era fatta notte, accendemmo un fuoco, mangiammo le lepri e dopo ci addormentammo.

Il solito ululato rimbombò nella foresta.

Mi nascosi e vidi il lupo mannaro che si arrampicava su un albero. Se si sapeva arrampicare non eravamo al sicuro neanche dentro la nostra casetta.

Scendemmo e iniziammo a correre.

Il lupo ci sentì , annusò l'aria con il naso e iniziò a correre verso di noi. Vedevamo lontano una montagna e una luce proveniva da essa. Il lupo ci inseguiva e noi correvamo a perdifiato; ci aveva quasi raggiunti quando una freccia lo colpì di netto sulla spalla. Sì ritirò e corse via. Io e mio fratello rimanemmo di stucco e quando la nebbia del bosco si dissolse un poco riuscimmo a intravedere una persona. Non sapevo chi fosse ma ci aveva salvato. Mi sembrava un ragazzo: era abbastanza alto e robusto, con due occhi neri come la pece, dei capelli marroni e un naso appuntito. Una testa piuttosto tonda era ben fissa sul collo robusto. La sua pelle chiara brillava alla luce della luna e due gambe forti e agili sostenevano tutto il corpo.

Ci disse semplicemente: <<Venite o la prossima volta non credo che ci sarà nessuno a salvarvi!>>. Io e mio fratello ci guardammo e mentre il ragazzo si allontanava a passo sbrigato dissi bisbigliando a mio Fratello: <<Possiamo fidarci?>>. Lui per tutta risposta mi disse: <<Sì, ma occhi ben aperti>>.

Ci incamminammo verso la sua direzione, era un ragazzo misterioso e non so perché, non avevo voglia di socializzare, ma buttai comunque lì un “da dove vieni?”. Non si voltò nemmeno. Ci condusse fino a un fortino impressionante. Palizzate altissime, una casa di roccia, le finestre con sbarre di legno, era come se fossimo in una base militare. Era un vero fortino “anti bestie feroci”. Aveva anche un'armeria c'erano cinque archi e come minimo 300 frecce. <<Per la notte dormirete qui>> Ci disse. Ci addormentammo subito.




Il Lupo nella foresta...

Comments


FANTASY Blog

Modulo di iscrizione

  • FANTASY Blog
  • Youtube
  • twitter

©2019- 2020 by FANTASY.

bottom of page