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I fortini delle Pyramides Calcaires

Aggiornamento: 9 lug 2020


In questo articolo vi illustrerò come arrivare in un posto magico e pieno di storia della Val Veny: i fortini delle Pyramides Calcaires risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.

Come sappiamo nel 1940 l'Italia attaccò la Francia dal Col de la Seigne e per difendersi in caso di attacco francese venne costruita un'efficiente rete di fortini collegati tra di loro tramite un sentiero e un telegrafo.

Ma andiamo al sodo e vi illustro come arrivare in questo meraviglioso luogo.

Dislivello: contenuto (700 m.), ma lungo sviluppo (16 km. A/r).

Durata: calcolare l'intera giornata visitando tutti i fortini.

Difficoltà: EE (escursionisti esperti), con un tratto fuori sentiero e su pietraie, dove esiste il rischio di caduta pietre.

N.B. se si vuole entrare nei fortini è indispensabile un torcia.

Descrizione del percorso: Dalla sbarra della Visaille in Val Veny si prosegue fino al Rifugio Elisabetta (2:15 h.) Per raggiungere le fortezze occorre percorrere per un tratto il sentiero del Tour du Mont Blanc che si dirige verso il Col de la Seigne; il sentiero è largo e comodo, e non c'è rischio di perdersi. Dopo 20 minuti circa sulla destra si nota sotto una paretina di roccia una colata di ghiaia, che si vede anche in lontananza: sotto la parete e sopra la ghiaia si trova l'ingresso del primo fortino.

Salire in direzione dell'entrata arrivati lasciare gli zaini: l'entrata è stretta, ma poi il soffitto si alza. Una volta nel bunker girare sempre a destra e senza incontrare bivi ci si affaccia da un foro dal quale si gode una splendida vista sulla vallata. Ritornando sui propri passi uscite dal bunker.





















L'entrata del primo bunker.

Ripresi gli zaini si continua sul fianco sinistro della costola rocciosa tenendosi sempre a sinistra del filo di cresta (non a destra, salti di roccia!) si continua per 30 minuti circa e a un certo punto (ometto di pietra) si scende in un piccolo canalino nel piccolo valloncello tra la costola rocciosa e le Pyramydes Calcaires ( è possibile anche proseguire per 5 minuti e scendere nel valloncello).

Dal valloncello si sale su ripide pietraie (attenzione!) vicino a enormi massi (ometti) e a reticoli di filo spinato in direzione di due evidenti aperture nere nella roccia: sono le due aperture del bunker.





La prima apertura è ostruita dal cemento e bisogna attraversare (attenzione!) in direzione dell'altra apertura (alla vostra sinistra guardando la parete). Per entrare nel fortino bisogna scavalcare degli enormi blocchi di cemento, l'unico passaggio a quando pare è una fessura tra due blocchi. All'interno del fortino si trova un bivio: a sinistra si salgono delle scale e si esce all'aperto, ancora più a sinistra di tutte e due le aperture e si può scendere (sconsigliato) e a destra dopo varie svolte e nessun bivio si raggiunge a un'apertura che si affaccia sul valloncello e tutta la Val Veny: è l'apertura che si vede dall'entrata ostruita.

Il percorso da seguire dal canalino

all'entrata del secondo bunker.


Dall'uscita si nota dove la costola rocciosa degrada degli enormi blocchi di cemento e uno scudo blindato quadrato con lato di circa un metro e venti e spesso circa 5 centimetri che l'esplosione ha scagliato lontano dalla sua sede. A poche decine di metri si trova l'entrata, per raggiungerla bisogna scendere verso valle tenendosi sulla destra orografica dove si trovano meno sfasciumi.

All'entrata si accede, sulla destra, a un locale modesto dal quale una scaletta verticale di pochi gradini sale alla torretta completamente ostruita dal cemento. A sinistra, scendendo tra i grandi blocchi di calcestruzzo che l'esplosione ha staccato dal soffitto (difficile) si raggiunge una comoda scala L'apertura della cavità ostruita

lunga 70 gradini che si insinua all'interno della roccia. Raggiunta una biforcazione prendendo a destra si salgono 45 gradini e si accede ad un piccolo locale parzialmente demolito. Proseguendo a sinistra si percorre un corridoio con tre dita d'acqua sul fondo poi si attraversa un locale non troppo ampio e attraverso una porta blindata si raggiunge un'altra torretta salendo una trentina di gradini. Sepolte nella profondità della terra vi sono anche un piccolo locale diviso in due da una esile tramezza ed una ampia stanza a volta. Ritornando sui propri passi si guadagna l'uscita. Dall'uscita si scende verso il sentiero che porta al Col de la Seigne, e una volta qui scendere fino alla Visaille.

N.B. gli ometti potrebbero essere crollati.



Se vi piacciono queste nuove notizie mettete un cuoricino e fatecelo sapere nei commenti qui sotto!!!


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