I fuochi di San Pietro e Paolo
- Mattia Fantasia
- 27 giu 2020
- Tempo di lettura: 2 min
DI ALESSANDRO
La Becca di Nona
La notte tra il 29 e il 30 giugno sulle principali vette della Valle d'Aosta vedrete dei puntini rossi: sono i “Fuochi di San Pietro e Paolo”. Ma perché ci sono e come si fanno?
Il perché è di origine pagana: come tutti sappiamo il 21 giugno è il solstizio d’estate e dopo questo giorno le giornate si accorciano. Per esorcizzare le inferiori ore di luce si accendevano, una settimana dopo, i fuochi sui monti e nelle valli come per prolungare il giorno. La tradizione diventò poi cristiana e questo giorno particolare andava a coincidere con la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo, da cui il nome.
L’abitudine si è tramandata sino ad oggi e i fuochi furono portati sulle cime delle montagne più
significative.

I fuochi sulla Becca di Nona
Il come è molto semplice: gli escursionisti partono nel pomeriggio e una volta arrivati in cima accendono il fuoco, o con la legna quando la vetta è vicina al bosco, o peggio, con materiali sintetici (benzina e copertoni), ma inquinano! Sinceramente meglio fare un po' più di fatica!😅
I fuochi vengono accesi verso le 22 e dopo circa un'ora vengono spenti. Il ritorno è molto affascinante!
Le mete più gettonate sono la Becca di Viou sopra Saint Christophe, il Monte Zerbion in Val d'Ayas, la
Becca di Nona e il Mont Emillius sopra Aosta. Queste ultime due sono le più lunghe da raggiungere. La prima volta che sono andato a fare i fuochi sono andato sulla Punta di Met sopra Sarre, una meta facilissima e accessibile a tutti.
Quest'anno sarà ancora più difficile fare i fuochi perché i bivacchi, utilizzati per dormire dopo aver acceso i fuochi, non potranno essere utilizzati a causa dell'epidemia.
Quindi, gambe in spalla se volete provare questa esperienza, o se non potete, occhi puntati sulle cime!
Ottima idea!
Ragazzi, non trovatevi impreparati almeno per il prossimo anno!
Con un buon paio di scarponcini comodi e buone gambe si arriva in vetta!